11.12.2024

LSCus: Opportunità mancata per il Consiglio degli Stati

Il Consiglio degli Stati ha concluso la deliberazione di dettaglio sul progetto della legge federale sulla custodia di bambini complementare alla famiglia (LSCus). Il Consiglio degli Stati vuole introdurre un assegno di custodia, rinunciando al contempo al contributo federale. Ha inoltre stralciato definitivamente gli accordi di programma, decisivi in termini di qualità e inclusione. La Camera alta si è quindi purtroppo lasciata sfuggire l’opportunità di correggere e completare il modello degli assegni di custodia. Il dossier torna ora al Consiglio nazionale.

I genitori verrebbero sgravati finanziariamente solo in modo marginale

Con 27 voti favorevoli e 14 contrari, il Consiglio degli Stati ha approvato il progetto della legge federale sulla custodia di bambini complementare alla famiglia (LSCus), che vuole ridurre i costi a carico dei genitori mediante un assegno di custodia. Il giornale «Neue Zürcher Zeitung» scrive che questa decisione avrebbe introdotto una «manna finanziaria per i genitori» a carico dell’economia. Questo è sbagliato per due motivi. In primo luogo, quanto detto non corrisponde alla realtà: i nuovi assegni di custodia ridurrebbero l’onere finanziario per i genitori solo in modo marginale. Concretamente i costi di accoglienza mensili verrebbero ridotti di 500 franchi al massimo per cinque giorni di accoglienza a settimana. In secondo luogo, sono i cantoni a decidere del finanziamento di questi assegni di custodia: è quindi improbabile che siano solo i datori di lavoro a farsene carico.

Anche la Confederazione deve fare la sua parte

Contrariamente a quanto deciso dal Consiglio nazionale, il Consiglio degli Stati ha rifiutato un finanziamento federale dell’assegno di custodia. Questo significa che i cantoni dovranno sostenere da soli tutti i costi. Dopo il dibattito di entrata in materia di settimana scorsa, kibesuisse ha chiesto in un comunicato stampa che il Consiglio degli Stati correggesse e completasse con urgenza il progetto. Questa opportunità purtroppo è stata mancata. La federazione deplora in particolare che sia stata rifiutata la proposta di minoranza della Commissione dell’educazione del Consiglio degli Stati, che chiedeva che la Confederazione partecipasse ai costi con un contributo massimo di 200 milioni di franchi se i cantoni avessero fatto lo stesso. Confederazione, cantoni, comuni, genitori e datori di lavoro: tutti beneficiano dell’educazione e accoglienza per l’infanzia. Secondo kibesuisse è quindi giusto che tutti facciano la loro parte e contribuiscano al suo finanziamento.

Meno equità di opportunità per i membri più giovani della nostra società

Gli accordi di programma sarebbero stati un incentivo per i cantoni affinché colmassero eventuali lacune nell’offerta di servizi, creassero posti di accoglienza per bambini con disabilità o migliorassero la qualità pedagogica e operativa delle offerte di accoglienza. L’importanza fondamentale di aspetti come la qualificazione del personale, il tempo a sufficienza per il lavoro pedagogico e la stretta collaborazione con le famiglie ai fini della qualità pedagogica è stato dimostrato da un sondaggio recentemente pubblicato da kibesuisse. In altri termini, la decisione del Consiglio degli Stati è stata un passo indietro e un’occasione mancata per migliorare le pari opportunità, l’inclusione e la qualità.

Ora è di nuovo il turno del Consiglio nazionale

La LSCus non è solo una legge economica: si tratta di una legge che riguarda la società nel suo complesso. Si tratta di niente meno che del futuro della nostra società. kibesuisse spera che il Consiglio nazionale continuerà a fare pressione affinché venga approvato un oggetto lungimirante, reintegrando in particolare due aspetti nel progetto di legge. In primo luogo, occorre un finanziamento misto: anche la Confederazione deve dare un contributo finanziario. In secondo luogo, vanno reintrodotti gli accordi di programma. In termini pratici, in questo modo verrebbero garantiti mezzi finanziari per migliorare la qualità pedagogica e operativa delle offerte di accoglienza, colmate le lacune nell’offerta di servizi e creati posti di accoglienza per bambini con disabilità.

Al comunicato stampa