Bambini con bisogni educativi particolari

Kibesuisse si impegna in tutta la Svizzera per una migliore inclusione nelle strutture di accoglienza extrascolastica e parascolastica complementare alla famiglia dei bambini con bisogni educativi particolari.

Situazione iniziale
×
+

La Costituzione federale (art. 8, cpv. 2 e 4) sancisce che le persone non possono essere discriminate a causa di menomazioni fisiche, mentali o psichiche. Già nel 1997 la Svizzera ha ratificato la Convenzione dell’ONU sui diritti dell’infanzia e si è impegnata a tener conto delle particolari esigenze di sostegno dei bambini disabili. In questo modo l'integrazione sociale e lo sviluppo individuale, culturale e spirituale dovrebbero essere possibili per tutte le persone.

 

In Svizzera l'attuazione della legge è di competenza dei Cantoni. Questi ultimi elaborano concetti globali che permettono l'integrazione dei bambini e dei giovani con bisogni particolari. Tuttavia per quanto concerne l’accoglienza extrascolastica e parascolastica dell’infanzia complementare alla famiglia c'è ancora molto da fare.

L’accoglienza inclusiva dell'infanzia
×
+

Per i genitori di bambini disabili e con ritardi nello sviluppo, trovare un posto in un asilo nido o in una famiglia diurna è spesso una sfida. Da un lato per i bambini con bisogni educativi particolari le rette sono più elevate, poiché le strutture devono far fronte a costi aggiuntivi per garantire la loro accoglienza che comporta talvolta adeguamenti strutturali e modifiche nei tariffari; d’altro canto spesso il personale di accoglienza non dispone delle competenze specifiche necessarie per accompagnare e prendersi cura di questi bambini.

 

Kibesuisse, la Fondazione KiFa (Kind und Familie Svizzera) e KITAplus hanno pubblicato nelle tre lingue nazionali l’opuscolo Aprire i nidi ai bambini con bisogni educativi particolari in collaborazione con visoparents Svizzera, Insieme Svizzera, l’Associazione Cerebral Svizzera e la federazione BVF (Berufsverband Heilpädagogische Früherziehung). Il documento fornisce linee guida per la realizzazione di una struttura di accoglienza per l’infanzia inclusiva e si rivolge principalmente alle autorità e agli enti gestori delle strutture stesse.

Finanziamento
×
+

Per non discriminare i genitori di bambini con bisogni educativi particolari, i Comuni e/o i Cantoni dovrebbero tener conto, nelle loro disposizioni in materia di sovvenzionamento delle rette, della formazione, educazione e accoglienza di questi bambini. L’assunzione dei costi aggiuntivi dell’accoglienza inclusiva dovrebbe in linea di principio essere regolata dal modello di sovvenzione valido a livello locale. Se l'assicurazione per l’invalidità (AI), l'assicurazione malattia, l'assicurazione infortuni ecc. non versano contributi per coprire questi costi aggiuntivi, essi devono essere sostenuti in modo sussidiario dai Comuni e/o dai Cantoni di residenza dei genitori, in modo che le famiglie non debbano sostenere questi costi supplementari e i nidi dell’infanzia inclusivi non debbano farsi carico di una diminuzione delle proprie entrate. Quando un bambino viene accolto in un asilo nido, quest’ultimo deve verificare la responsabilità di chi assume gli oneri aggiuntivi di accoglienza del bambino. In linea di principio è responsabilità dei genitori assicurare il finanziamento. Per ulteriori informazioni su questa problematica kibesuisse ha redatto il foglio informativo Inclusione nei nidi dell’infanzia: raccomandazioni relative all’assunzione degli oneri supplementari.

 

L’accompagnamento dei nidi dell’infanzia attraverso uno specifico know how dovrebbe far parte della regolare offerta di sostegno dei servizi della pedagogia speciale. Gli stipendi degli educatori e delle educatrici specializzate di KITAplus dovrebbero dunque essere finanziati dal bilancio ordinario del Cantone o del Comune.