06.03.2025

La conciliabilità tra famiglia e formazione riduce il rischio di povertà tra i giovani genitori

Il nuovo «policy brief» della Commissione federale per le questioni familiari analizza i fattori che riducono il rischio di povertà tra i giovani genitori. Le autrici chiedono di aumentare i posti di accoglienza per l’infanzia e di dare priorità all’accesso per i giovani genitori. Inoltre, secondo kibesuisse è importante che i servizi di accoglienza per l’infanzia siano abbordabili finanziariamente. A questo proposito occorrono investimenti nella qualità dei servizi.

Il nuovo «policy brief» della Commissione federale per le questioni familiari (COFF) «Realtà sociali di genitori adolescenti e giovani adulti in Svizzera» affronta le difficoltà specifiche dei giovani genitori in Svizzera. Tra queste, la situazione abitativa, le risorse finanziarie e la conciliabilità tra famiglia e formazione. Le due autrici, Michèle Theytaz Granjean e Karine Rossel, sottolineano l'importanza di facilitare l'accesso di questi genitori alla formazione e al conseguimento di una qualifica per prevenire il rischio di povertà a medio e lungo termine.

Il reddito dei giovani genitori dovrebbe venir preso in considerazione nel calcolo delle tariffe

Theytaz Granjean e Rossel ritengono che la prima priorità tra le soluzioni proposte sia quella di garantire l’esistenza di servizi di accoglienza per l’infanzia. Sono convinte che un aumento generale del numero di posti di accoglienza per l’infanzia consentirebbe a un maggior numero di giovani genitori di completare la loro formazione. In attesa di un tale miglioramento strutturale, dare loro priorità all’accesso a servizi di accoglienza per l’infanzia promuoverebbe le pari opportunità per i giovani genitori. Sarebbe inoltre auspicabile calcolare le tariffe dei servizi di accoglienza per l’infanzia esclusivamente in base reddito dei giovani genitori, senza includere il reddito dei loro stessi genitori.

La Svizzera è in testa all'Europa per quanto riguarda i costi

kibesuisse sostiene espressamente le richieste formulate nel «policy brief». Dal punto di vista della federazione, tuttavia, non è solo il mero ampliamento dei posti di accoglienza per l’infanzia a giocare un ruolo importante, ma anche la sostenibilità finanziaria di questi servizi. La domanda di posti di accoglienza per l’infanzia è soprattutto una questione di costi. Tra tutti i Paesi europei dell'OCSE, la Svizzera è ai primi posti per quanto riguarda i costi di accoglienza per l’infanzia. Sulla base di un reddito medio, oltre un quarto del reddito familiare delle coppie con un figlio che lavorano a tempo pieno viene speso per l’accoglienza per l’infanzia.

Anche la qualità delle offerte va finanziata

Per garantire a lungo termine un'offerta stabile e basata sulle esigenze, kibesuisse chiede alle autorità competenti di redigere leggi e regolamenti in modo da finanziare non solo la quantità ma anche la qualità dei servizi. Gli investimenti nella qualità e nella quantità dei servizi e la riduzione dei contributi a carico dei genitori dovrebbero portare a una migliore occupazione a medio e lungo termine.

Articolo della COFF del 27 febbraio 2025: «Destreggiarsi tra lezioni e biberon: le sfide dei genitori adolescenti e giovani adulti»